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Exempla

EXEMPLA IL TERRITORIO SI FA STORIE

Regione Campania – Turismo e Beni Culturali

Ente Premio Sele d’Oro Mezzogiorno

Rai Radio 1

Palcoreale

Comune di Oliveto Citra

Comune di Calabritto

Comune di Campagna

Comune di Valva

Comune di Contursi Terme

Comune di Senerchia

 

Sta per giungere al termine la prima edizione di questa nuova versione di  Exempla, progetto nato dall’esperienza del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno di Oliveto Citra e il cui scopo è quello di dare visibbilità alle bellezze che la Valle del Sele vanta. Ultima tappa della manifestazione è Oliveto Citra, Comune capofila del progetto. Venerdì 6 gennaio protagonista de I Luoghi Narranti sarà infatti il Castello Normanno Guerritore del piccolo paesino salernitano. L’appuntamento è alle 11.00 con Gianmaurizio Foderaro che svelerà le vicende storiche e umane che le mura del castello hanno visto avvicendarsi durante i secoli. Nel pomeriggio, ore 16.00, a fiancheggiare il noto giornalista rai durante la visita narrante, Marco Masini. A concludere il progetto, una  serata ricca di protagonisti, tutta dedicata alle bellezze del territorio. Ad esibirsi per  Palcoscenici d’Autore, alle 20.00, nella Chiesa Santa Maria della Misericordia di Oliveto Citra saranno ben quattro artisti: laJacopo Napoli Ensemble, l’orchestra tutta al giovanile che ha seguito anche le precedenti tappe di Exempla; Alberto Pizzo,  giovane pianista e compositore napoletano, Francesco Baccini il noto cantautore della “scuola genovese” e Marco Masini.

Grandi nomi della musica italiana per raccontare e scoprire grandi Monumenti della storia della Valle del Sele.

Ed è proprio con questo spirito  che si sono svolte anche le giornate a Contursi Terme e a Senerchia.

Nella Città delle terme si è andati alla scoperta di un monumento in particolare: la Chiesa del Carmine. Dalla voce di Gianmaurizio Foderaro e di un appassionato del luogo, Franco Pignata, sì sono rivissute le tappe salienti del luogo di culto, da quando nel XV secolo era una chiesa extra-moenia sotto il titolo di S.Donato e S.Rocco, fino al 16 ottobre 1873, quando il Municipio di Contursi affidò al Clero tutti gli averi della chiesa, passando per il 1564, anno in cui venne concessa in uso ai Padri Carmelitani – da qui  il cambio di titolo per “S.Maria del Monte Carmelo”, popolarmente detta “Carmine” - che dopo averla ampliata, per come si presenta oggi, la dotarono di un convento contiguo al muro esterno della chiesa, e il 1652 anno in cui il monastero venne soppresso.  Un luogo il cui fascino deriva anche dagli affreschi raffiguranti 12 sibille - le stessa presenti nella Cappella Sistina a Roma -  opera di Giacomo Colombo  e dalla zona absidale, coperta da una cupula emisferica, e affrescata da dipinti settecenteschi raffiguranti il Paradiso, opera di Innocenzo Gentile e Carmine de Martina. Ed è proprio in questa cornice che Eugenio Bennato nel suo intervento durante la visita guidata pomeridiana ha sottolineato l’importanza della presenza, sempre più ricca, dei giovani nel ritrovare e recuperare gli strumenti della tradizione. Ed è proprio con un gruppo di giovani lucani che si è aperto, infatti, il Concerto di Bennato. IBellitamburi, questo il nome della band, hanno deliziato il pubblico mixando musiche popolari, della tradizione lucana e non solo, con nuove tecnologie come il sintetizzatore, creando atmosfere particolari. Diversa dal solito, anche l’esibizione di Bennato, che ha eseguito alcuni dei suoi brani più importanti, come “Questione meridionale”, “Neda”, “Il sorriso di Michela”, “Taranta Power”, “Ninna Nanna 2002”, “Ninco Nanco”,  in un’atmosfera molto delicata, senza percussioni, senza perdere mai però la forza che le sue parole e le sue musiche trasmettono a chi l’ascolta.

Molto suggestiva anche la giornata trascorsa a Senerchia, nell’avellinese. Durante le visite guidate si è ripercorsa la storia millenaria di una comunità che, come la mitologica fenice, dalle sue ceneri ha avuto sempre il coraggio di riscattarsi e andare avanti. Il percorso svolto in maniera itinerante, si è presentato come un vero e proprio excursus storico. Si è partiti dal  castello, fondato tra l’800 e l’anno 1000, a difesa dagli attacchi saraceni, per poi passare alla Chiesa di San Michele Arcangelo risalente agli inizi del XIV, fino ad arrivare nel borgo cinquecentesco con la Chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova, per poi giungere al borgo del 1700, andato completamente distrutto durante il Terremoto del 1980, e ricostruito in questi ultimi trent’anni. Un racconto fatto di storia, di leggende e di aneddoti, legati anche alle vicende del brigantaggio.

Lo stesso clima si è ritrovato durante “Fermarono i Cieli”, spettacolo musicale di Ambrogio Sparagna su canzoni sacre e canzoncine spirituali di S Alfonso Maria de Liguori. A fare da location a Sparagna e a Peppe Servillo, accompagnati da un piccolo campionario di strumenti musicali della tradizione popolare, proprio un luogo sacro, la Chiesa Santa Maria Assunta, costruita dalle e con le macerie della vecchia Chiesa crollata durante il terremoto. Uno spettacolo coinvolgente a 360 ° gradi, che ha visto anche la rottura della “quarta parete”, a ricordare l’importanza che i canti di S.A.M. De Liguori hanno avuto per la diffusione dei fondamenti del cattolicesimo tra i cosidetti “lazzaroni”. Presente alla serata ancheMons. Francesco Alfano, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi–Conza–Nusco-Bisaccia, che ha apprezzato molto lo spettacolo proprio per il suo modo popolare e semplice di porre tutti davanti al mistero della natività.

 

 Ufficio Stampa

Exempla – Il Territorio si fa Storie

Giusy Nigro (cell.3270260167)

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