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Le Terme aprono a Est - convegno

Convegno “Le Terme aprono ad Est” – 9 giugno 2012

Le Terme al centro del convegno  - moderato da Margherita Siani - che ha registrato interessanti contributi e spunti di riflessione.

Il sindaco, Graziano Lardo, ha evidenziato come si parli di turismo in modo diverso , in maniera particolare, originale parlando di cultura, intercultura, rivolgendosi ad un particolare segmento di soggetti, di una zona geografica non tradizionale. Ha ringraziato Franco Pignata per il suo impegno nello studio della storia locale e ha sottolineato come il primo corso di guida turistica volontaria – organizzato dall’amministrazione comunale e dal centro studi Terminio  - ha registrato oltre  50 iscritti che seguono con grande zelo e partecipazione. Solo così si può riammagliare il polo termale con il territorio e con il paese in particolare.

La progettista della Project line srl, Fernanda Parlavecchia, ha illustrato in linea di massima le varie azioni poste in essere, nell’ambito della misura 31.3 del PSR. Il progetto ha cercato di coniugare la bellezza dei paesaggi, la storia e il tessuto sociale, individuando  offerte turistiche, considerando il target di riferimento, suddiviso in due filoni, una prima fetta i flussi turistici provenienti dall’est e una seconda fetta gli emigranti dell’est residenti sul territorio. Sono stati intrattenuti accordi con i consolati dell’Ucraina, della Polonia e della Romania. Inoltre è stato attivato un piano di comunicazione, a cura del Centro Interuniversitario presso l’Università degli Studi di Salerno, coordinato dal prof. G. Tozzi.

Marcello Formica, presidente del Consorzio Termale e Turistico Sele Tanagro, ha puntato sulla necessità della creazione di un “prodotto turistico” facilmente identificabile. Gerardo Viola, presidente del consorzio Contursi Thermae, registra già la presenza di questo tipo di utenza e la disponibilità a predisporre pacchetti turistici mirati nei week end.

Il prof.  Palumbo dell’Università degli Studi di Salerno  ha rappresentato come il termalismo sia una vera e propria industria. In Italia ci sono 380 aziende termali, con un’occupazione di 15 mila persone che salgono a 70 mila considerando la ricettività e la ristorazione.  In Campania ci sono 114 aziende termali, la più alta presenza sul territorio seppur di piccole dimensioni.

Maria Gabriella Alfano,  Presidente Riserva Fiume Sele Tanagro e monti Eremita e Marzano  ha sottolineato come parlare di bellezze naturali è particolarmente stimolante; questo territorio incarna pienamente il concetto innovativo di paesaggio che viene dato dal codice dell’ambiente che ha innovato la materia nel 2004. Il paesaggio come interazione  tra bellezze naturali  e territorio trasformato dall’uomo , il tutto in un equilibrio capace di esprimere  i valori culturali e l’identità di un territorio. A Contursi  non c’è solo questo, c’è la qualità ambientale, una componente sempre più rara;  il termalismo si connota, quindi, di un valore aggiunto ovvero la qualità del paesaggio.

Altri impianti termali sono fortemente antropizzati.  Invece ,qui,  sono direttamente a contatto con il fiume. Quindi qualità ambientale come fattore su cui puntare e lavorare sul mantenimento di questo equilibrio mediante trasformazioni edilizie sempre più attente all’ambiente.

Gerardino Metallo dell’Università degli Studi di Salerno è intervenuto sul tema del management delle attività turistiche. “Occorre partire dalle aree, dai sistemi per creare l’humus per lo sviluppo delle imprese che sono e restano il motore dello sviluppo economico”. Le risorse ambientali ormai rappresentano solo un elemento dello sviluppo; quindi occorrono le risorse umane o meglio gli asset, gli uomini, le persone e anche le risorse imprenditoriali cioè quelle capacità di mettere a sistema risorse per produrre ricchezza. Quest’ultima attività è affidata alle imprese. Per evitare che si faccia un’inutile rincorsa  allo scaricabarile tra pubblico e privato occorre che le imprese diano il loro contributo; quindi è un problema di integrazione.  Concludendo  ha indicato cosa le imprese possono e devono fare per alimentare uno sviluppo integrato del territorio attraverso le quattro IN: INtegrazione, INnovazione, INternalizzazione, INvestimento.

Il prof. G. Tozzi dell’Università degli Studi di Salerno, ha sottolineato come le terme da sole non siano sufficienti e che possono solo avere un mercato di nicchia. Bisogna prima chiarire il messaggio da veicolare. Occorre ridistribuire la cultura dell’appartenenza dei contursini; innescando processi generali di condivisione tra la popolazione.  Attualmente le persone subiscono le terme, non c’è integrazione e ciò costituisce un danno per le persone, per il territorio e per le stesse terme. Bisogna dunque puntare sull’ambiente e a Contursi ci sono molte risorse ambientali e umane da mettere a sistema.  Le sinergie si ottengono solo con la cultura e successivamente arriva l’intervento degli esperti, con un efficace piano di comunicazione.

A conclusione del convegno è stato presentato il Percorso Storico.  29 punti, di maggior interesse storico, sono stati contrassegnati da tabelle esplicative che conducono il visitatore per mano nei vicoli e nella storia di Contursi. La consulenza storica di Franco Pignata ha portato a questo eccellente risultato che rappresenterà una concreta offerta turistica della cittadina termale. Inoltre, come ha ricordato, Gerarda Forlenza, delegata alla cultura del comune di Contursi Terme, la visita al centro storico potrà essere coadiuvata dal prezioso ausilio delle guide turistiche volontarie, che frequentano a titolo di volontariato culturale, l’apposito corso. 

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